
Congratulazioni alla vincitrice della competizione mensile “Il gioiello del mese”-Dicembre2020, Martina Pressacco con “Northern Star”.
1.Parlaci un po’ di te… cosa hai studiato, quali corsi hai seguito relativi al mondo della creazione di gioielli e bigiotteria
Sono laureata in ingegneria civile, e sto completando un dottorato di ricerca nel gruppo di Meccanica Strutturale alla Tampere University, in Finlandia. Mi sono avvicinata allo studio della mia tecnica preferita (il disegno in 3D) proprio mentre studiavo all’università. Apprese le basi del disegno in 2D, sono passata al 3D da autodidatta.
2.Parlaci dal tuo lavoro – quali sono i materiali e le tecniche preferiti
Come accennato sopra, la mia tecnica preferita è il disegno in 3D. In generale, il processo per ottenere i miei modelli si compone di tre fasi: il disegno, in cui la geometria del modello è definita da me in ogni sua parte tramite un software; la stampa, in cui il modello 3D viene stampato in cera e in seguito fuso in metallo prezioso e semiprezioso da un’azienda esterna; la rifinitura, in cui vengono incastonate pietre preziose e viene applicata una placcatura in materiale prezioso.
I principali vantaggi della tecnica di stampa 3D consistono nel poter ingrandire o rimpicciolire i propri modelli a piacimento senza rifarli da capo e nel poter creare con precisione geometrie complesse che sarebbero difficili se non impossibili da riprodurre a mano. Infine, c’è il vantaggio di “viaggiare leggeri”, senza dover procurarsi l’attrezzatura necessaria per scolpire manualmente la cera o fondere il metallo.
Di contro, ci sono anche svantaggi: per ottenere forme organiche e fluide, che non risultino troppo rigide e monotone, o texture particolari, è necessario essere estremamente abili nel padroneggiare certi software di scultura. Inoltre, spesso sono visibili i segni della stampa, che vanno eliminati tramite una lucidatura accurata, la quale a volte può essere troppo aggressiva e rimuovere i dettagli più minuti. Da ultimo, ci sono restrizioni per quanto riguarda gli spessori minimi stampabili.
Un’altra tecnica che ho appreso da autodidatta e che amo, ma che purtroppo non pratico molto per motivi logistici e di tempo, è quella dello smalto a fuoco, sia quello con gli smalti vetrosi classici che con i colori da miniatura su smalto bianco (i.e. onglaze o overglaze). È una tecnica che richiede molta concentrazione e una buona organizzazione dello spazio di lavoro. Tuttavia, vedere i colori appena usciti dal forno trasformarsi e assumere la loro tonalità definitiva è sempre un’esperienza emozionante che ripaga di tutta la fatica necessaria alla realizzazione.
3.Come descriveresti il tuo stile creativo?
Di sicuro eclettico, mi piace sperimentare sempre nuove tecniche e stili.
4.Qual è la tua fonte d’ispirazione per le tue creazioni?
La prima fonte di ispirazione per me sono sicuramente i lavori dei grandi maestri del passato e del presente, perché è praticamente impossibile ignorare tutto ciò che è stato fatto prima, sia nelle arti applicate che in quelle figurative. Tra i miei preferiti ci sono René Lalique, Lydia Courteille, Sevan Bıçakçı, Victoire de Castellane, per citare solo alcuni. Tutti loro hanno in comune il fattore seguente: le loro opere non hanno valore meramente decorativo, ma sono altamente evocative di storie e mondi fantastici. Esse assumono un valore simbolico (le “corrispondenze” di Baudelaire) che trascendono il loro valore materiale. E questa, su scala ovviamente più piccola, sarebbe anche la mia ambizione creativa, ovvero il poter riprodurre nei gioielli dei rimandi a mondi che ho conosciuto attraverso la lettura o altri mezzi comunicativi.
5.Potresti descriverci una tua creazione preferita di cui sei particolarmente fiero?
Sono soddisfatta di una serie di gioielli a tema geometrico che ho realizzato alcuni anni fa e che ho inserito nel mio profilo Instagram, perché le linee erano a mio parere essenziali ed eleganti.
6.Qual è lo strumento del tuo laboratorio di cui non puoi fare a meno?
Le pinze sicuramente.
7.Secondo te quali sono i prossimi trend creazioni di gioielleria e bigiotteria?
Credo che il trend dei gioielli placcati in oro giallo continuerà, così come quello delle collane/amuleto raffiguranti simboli. Probabilmente avranno molto spazio le perle barocche, sia preziose che di fiume.
8.Qual è la lezione più preziosa che hai imparato durante la tua esperienza nell’industria della gioielleria.
Ogni progetto, per quanto piccolo, implica uno studio di fattibilità che permetta di valutare la realizzazione effettiva del modello in tempi e con costi sostenibili. Questo processo, ovvero il trovare la via meno tortuosa e più efficiente per risolvere un problema, è sicuramente un buon esercizio per la mente.
9.Qual è il tuo consiglio per chi volesse cimentarsi nella creazione e nel disegno dei gioielli?
Direi soprattutto di cercare di spingersi oltre i propri limiti in quanto a tecnica e creatività per produrre qualcosa di innovativo e originale. Inoltre, per me è importante educare il consumatore, rendendolo il più possibile partecipe del processo creativo e decisionale che c’è dietro ogni progetto, affinché conosca quanto lavoro c’è dietro la produzione di un singolo oggetto artigianale.
Infine concludiamo con una nota di colore con una serie di domande
Potresti indicare il tuo preferito
- Colore: verde
- Drink: matcha latte con latte d’avena
- Luogo: laghi di Fusine
- Animale: pettirosso
- Pietra Preziosa: zaffiro di Ceylon
- Cibo: verdure di ogni genere
- Sport: pallavolo
- Città: Rubacava
Profilo instagram: @bielestele
E voi cosa aspettate partecipate alla nostra competizione il gioiello del mese, il prossimo vincitore o vincitrice potrebbe essere uno di voi